Bio-Combustibili
Il problema della sicurezza e diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, insieme alla consapevolezza degli effetti ambientali dell’uso delle fonti fossili di energia, spinge oggi le istituzioni e le industrie ad affrontare con rinnovato impegno la “questione energetica”. In questa prospettiva i biocombustibili possono costituire una risposta promettente, anche se parziale, alla richiesta di alternative ecologicamente sostenibili ai combustibili fossili. In particolare, per quel che riguarda il settore dei trasporti, i biocombustibili liquidi (biocarburanti) rivestono un ruolo importante nella definizione della nuova politica energetica ed ambientale europea. In quest’ottica, l’avvio di rilevanti iniziative a carattere dimostrativo, unitamente a programmi di ricerca e sviluppo di ampio respiro, sia nel campo della produzione delle materie prime agricole, sia in quello più propriamente tecnologico potrà offrire nuove e significative opportunità di sviluppo per l’intero comparto agricolo ed agro-industriale del nostro Paese.
I biocombustibili sono sostanze in grado di generare energia grazie al trattamento di biomassa ovvero materiale organico di origine vegetale. Possono essere utilizzati come sostituti dei combustibili fossili, col vantaggio che liberano una quantità netta di CO2 inferiore. Per biomassa si intende l’ insieme delle coltivazioni, degli scarti agricoli e forestali, dei bio-carburanti e dei gas utilizzati a scopi energetici. In particolare sostanze di origine biologica in forma non fossile: materiali e residui di origine agricola e forestale, prodotti secondari e scarti dell’ industria agro alimentare, i reflui di origine zootecnica, ma anche i rifiuti urbani ( in cui la frazione organica raggiunge mediamente il 40% in peso ), le alghe marine e molte specie vegetali utilizzate per la depurazione di liquami organici.
La canapa, per la sua alta resa in massa vegetale, è considerata anche la pianta ideale per la produzione di combustibili da biomassa in sostituzione dei prodotti petroliferi. Bruciare combustibili da biomassa anziché petrolio non fa aumentare l’effetto serra. Infatti l’anidride carbonica viene prima sottratta all’atmosfera durante la crescita della pianta, e poi restituita all’aria al momento della combustione. In questo modo la quantità di anidride carbonica dell’atmosfera non aumenta, al contrario di quello che succede se si bruciano idrocarburi fossili.
La biomassa è intesa come la più antica e durevole forma di energia impiegata nelle attività umane : negli Stati Uniti ancora nel secolo scorso il 91% dei fabbisogni energetici nazionali era coperto da biomasse legnose.
Grazie a queste caratteristiche ottimali i biocombustibili potranno assumere un ruolo importante nella riduzione della CO2 atmosferica negli anni a venire, in particolare nel settore dei trasporti assicurando una possibile fonte sicura e sostenibile di energia. Al momento l’utilizzo dei biocombustibili è in crescita in particolare nell’ambito dei carburanti utilizzati nel settore dei trasporti. Globalmente circa il 3% dell’energia nell’ambito dei trasporti stradali proviene dall’utilizzo di biocombustibili. In particolare etanolo che solitamente viene usato miscelato con la normale benzina.
Per quanto riguarda l’Unione Europea è il principale produttore di biodiesel col 53% della produzione mondiale.